Ellie Nigretto

L’archeologia personale mi fa sentire vulnerabile. I miei dipinti e i collage scavano via via in superficie, mentre scopro le mie fondamenta di sentimenti sepolti di una vita traumatica.
Ho iniziato a dipingere da bambina a Brooklyn, New York, perché mi ha tenuta al sicuro e salda da una casa turbolenta.
L’intenzione del mio lavoro è intuitivamente dipinta, ruvida nella trama, grintosa, incrinata e stratificata con tesori trovati di ruggine, legno, pietre e piume. Oggetti scartati che una volta avevano una vita, ora amati con la loro, la propria storia e lo spirito rinnovato connesso con il mio.
Ispirata da Hans Hoffman e Kurt Schwitters, la mia arte riflette la mia vita allora e ora come una donna americana che vive in Italia, di nuovo vulnerabile, ma sicuramente circondata da vibrazioni antiche e bellezza oltre misura, provocando il mio processo creativo.

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